domenica 2 marzo 2014

Valutazione.. autovalutazione .... merito

Valutazione... autovalutazione... merito... sono tutte parole e cambiamenti infrastrutturali che aumentano solo il disagio degli insegnanti e di riflesso quello della scuola nel suo complesso, mentre il problema che sta alla base, quello strutturale, rimane sempre...

Provo a esternare qualche cosa che penso da sempre ma mentre lo scrivo mi sento già come Don Chisciotte contro i mulini a vento.. tuttavia qualche volta quella vena di pazzia che ti porta a combattere contro i mulini a vento dà qualche soddisfazione.

Penso che la maggior parte degli insegnanti italiani non riescano ancora, e forse non riuscirà mai, a pensarsi come professionista dell'insegnamento e quindi continui per forza a ragionare in modo corporativo, cioè come una categoria di lavoratori 'a parte' che deve solo pensare a salvaguardare diritti acquisiti in tempi ormai remoti. Questo anacronismo frena qualsiasi possibile azione di governo o di sindacato, ammettendo che ci sia da parte di entrambi la voglia di fare qualcosa di utile per la scuola (vedremo nei prossimi mesi che piega prenderanno gli eventi).

Forse (e sottolineo il forse) per diventare professionisti e sentirsi tali bisognerebbe cominciare ad avere un orario di lavoro comprensivo di tutto (ore di cattedra + ore di funzione docente + ore di formazione obbligatoria) da svolgere a scuola ripartendo le varie attività in modo sensato durante tutto l'anno scolastico (compresa l'estate), cioè un orario vero di lavoro come le altre categorie di professionisti e ovviamente uno stipendio almeno raddoppiato...

Forse bisognerebbe avere gli stessi orari di cattedra: perchè gli insegnanti della secondaria debbono continuare ad avere solo 18 ore di cattedra e nemmeno l'obbligo di fare la programmazione a scuola mentre alle elementari se ne fanno 22 + 2 di programmazione obbligatoria? In fondo sono solo 6 ore di lavoro in più con uno stipendio inferiore... questo aiuta a far maturare il senso di professionalità degli insegnanti della primaria (l'infanzia è messa ancora peggio, forse)? aiuta a rinnovare i metodi di insegnamento? o crea barriere al dialogo che secondo me non è più eludibile?
Partiamo da una ridefinizione complessiva e comune tra i vari ordini scolari del ruolo dell'insegnante... proviamo a ricostruirne la visione... diamo visibilità alla professionalità insegnante spiegando che cosa  comporta giorno per giorno... quantifichiamo e qualifichiamo... rendiamo visibile il sommerso... se alla fine verrà fuori che il 90 per cento degli insegnanti non fa nessuna progettazione didattica, usa solo il libro di testo e fa lezioni frontali per la maggior parte del tempo di cattedra... e via dicendo allora non penso ci sia nemmeno sa pensare che il merito risolva qualche problema perché riguarderebbe una percentuale così bassa di insegnanti da non incidere nemmeno marginalmente sul complesso della scuola.