Sta per partire la nuova ricerca del gruppo Creazioni matematiche. Il gruppo di insegnanti è abbastanza folto e variegato, varie le età degli alunni, vari i luoghi di provenienza degli insegnanti. Difficile trovare luoghi e tempi per incontrarsi tutti insieme. Ci viene incontro la nostra piattaforma Moodle che ci consente uno scambio continuo e, per il team di coordinamento, anche un gruppo su Whatsapp.
I temi da sviluppare sono tanti: dalla ricerca dello scorso anno ne sono emersi cinque che abbiamo provato ad elencare per non perdere il filo dei discorsi aperti:
1. Progettazione, documentazione, valutazione
2. Conduzione della discussione, buone domande
3. Situazioni problema
4. Inclusione
5. Integrazione con le tecniche Freinet
Sicuramente, tra questi, il tema delle situazioni problema (che cosa sono… come si gestiscono…) è quello che ci aiuta di più in questo momento a costruire dei raccordi tra creazioni e contenuti della matematica, dal momento che le creazioni sono prodotti assolutamente spontanei dei bambini e portano sempre in tante direzioni. Proporre situazioni problema, soprattutto se già sperimentate, aiuta a tenere la rotta. Le situazioni problema di solito sono generative, suggeriscono variazioni che conducono poi verso generalizzazioni e astrazioni importanti.
Gli aspetti visivi delle creazioni sono anche fondamentali, quindi mi vengono in mente varie letture che potrebbero aiutarci ad approfondire e a migliorare la nostra capacità di analisi e di interpretazione dei prodotti dei bambini. De Finetti, Radford… una ricerca interessante e con possibilità infinite di sviluppo. Ma anche la Gestalt…
Tornando alle situazioni problema… per me rimane fondamentale il testo di Arsac “Problemi aperti e situazioni problema” (in francese) che offre esempi diventati delle pietre miliari dei nostri percorsi didattici come il problema di Toto o quello dell’astronave che abbiamo declinato in tanti modi.
https://publimath.univ-irem.fr/biblio/ILY91002.htm
Nel libro di Zan&Di Martino “Insegnare e apprendere la matematica con le Indicazioni nazionali” troviamo una tabella ormai famosa in cui si confronta un problema con un esercizio.
Il “problema” di cui si parla qui è una “situazione problema” dal momento che porta i bambini a costruire nuove conoscenze, si colloca nella zona di sviluppo prossimale, fa evolvere da ciò che si sa verso ciò che è ancora da costruire concettualmente e quindi apre verso i nuovi apprendimenti. Ciò che distingue un esercizio da una situazione problema, nella mia esperienza, sono ancora altri due elementi: il fatto che non si risolve da soli, cioè non può essere, se non momentaneamente, un lavoro individuale, è sempre una ricerca di gruppo, esige lo scambio, la comunicazione per arrivare alla soluzione. Secondo aspetto: diventa fondamentale il confronto delle strategie così come la condivisione delle difficoltà incontrate, degli errori fatti lungo il cammino e la presa di coscienza del ruolo che gli errori stessi hanno avuto nel percorso risolutivo, lo sviluppo di capacità di controllo e di tutte quelle abilità metacognitive messe in gioco in situazioni significative. La discussione matematica è un momento fondamentale per mettere in gioco tutti questi aspetti.
Qui le citazioni diventerebbero infinite ma dal momento che in questo periodo si stanno affrontando le problematiche connesse alla valutazione mi sembra importante dire che se vogliamo seguire veramente i processi messi in atto dai bambini, per valutare i loro progressi, siamo obbligati a passare attraverso le situazioni problema registrando accuratamente ciò che la situazione mette in luce del “sapere”, del “fare” e del “saper essere” di ogni bambino proprio perché si esce dagli stereotipi e quindi ognuno mette in gioco competenze reali.
Scrivendo questo post mi sono venuti in mente tanti filoni di ricerca intrecciati inevitabilmente tra di loro che dovremo disintrecciare e poi reintrecciare per ri-costruire le nostre competenze professionali.