lunedì 11 marzo 2013

Metodi miracolosi

Non so se è solo questione di 'puzza sotto il naso' o una sorta di gelosia, sta di fatto che ogni volta che ricevo e-mail che pubblicizzano materiali didattici, presentati come rimedi miracolosi, per far imparare a leggere e scrivere o a contare, mi arrabbio moltissimo e mi chiedo dove stiamo andando a finire. Perchè questo tipo di cose ha tanta presa sugli insegnanti mentre il metodo di lavoro che propongo io (che non è ovviamente una mia invenzione ma il prodotto di anni anni di lavoro e di sperimentazione didattica nel Nucleo di Ricerca), validato da riconoscimenti internazionali, fondato su presupposti psicologici e su una conoscenza della epistemologia della disciplina e via dicendo, non viene accolto nello stesso modo? La risposta è ovvia: richiede studio e fatica, almeno all'inizio, e la capacità di mettere continuamente in discussione il proprio operato. Nella situazione attuale non è popolare parlare di tutto ciò.
Quanto sono disposti a spendere gli insegnanti 'comuni' per prendere in considerazione i processi cognitivi degli allievi, anzichè i loro prodotti? Che cosa deve ancora essere scritto per convincerli che c'è un solo modo per costruire conoscenze durature?

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