lunedì 13 ottobre 2025

I laboratori per lo sviluppo del curricolo verticale e orizzontale



Nel video spiego come si configura questa proposta che invita gli insegnanti a resistere e a cambiare la scuola dall'interno, andando oltre ciò che succederà quando entreranno in vigore le Nuove Indicazioni.
La scuola deve continuare a svolgere il suo compito: tradurre le Indicazioni in curricolo, cioè in "fare quotidiano". Questo è il nostro mestiere di insegnanti. Le Indicazioni sono "indicazioni" non programmi anche se in queste "nuove" la prescrittività aleggia!
Ciò che temo di più, in questo supportata anche da molte colleghe e colleghi, sono i libri di testo. Dovranno necessariamente adeguarsi ai contenuti delle Indicazioni anche se finora mi pare che il metro delle case editrici sia stato quello di "adeguarsi" più alle aspettative delle e degli insegnanti continuando a inserire nei sussidiari temi che sono spariti da tempo dalle Indicazioni nazionali. 
Mi pare che ciò che guida come sempre il "fare quotidiano" sia più la tradizione scolastica, ciò che si trova nei quaderni delle colleghe più esperte o semplicemente più vecchie, piuttosto della ricerca pedagogico-didattica o la competenza disciplinare.
Su questi due fronti, ricerca e competenza, nelle scuole è arrivato ben poco: nessun aggiornamento di accompagnamento alle Indicazioni del 2012/18, solo aggiornamenti forzati sulle nuove tecnologie, in quest'ultimo anno incrementate dai progetti da realizzare con i fondi del PNRR.
La scuola sta vivendo una stagione molto complessa che queste Nuove indicazioni vogliono del tutto bypassare prefigurando un ritorno al passato come panacea di tutti i mali.
Ma non è di Nuove indicazioni che ha bisogno la scuola: ha bisogno di insegnanti competenti e di cambiamenti strutturali. Qui si aprirebbe un nuovo capitolo che per ora non mi sento di affrontare.  Cominciamo quindi dal basso, dal curricolo e cerchiamo di realizzare noi insegnanti quella continuità che la legislazione continua a negarci.


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